CORPO GUARDIE ZOOFILE ENPA – SEZIONE DI ASTI
Benvenuti nel nostro impegno per gli animali
Ogni creatura merita di essere rispettata, amata e protetta. La nostra missione è garantire che gli animali possano vivere libere da sofferenze e abusi, offrendo loro un futuro più sicuro e più giusto.
150 ANNI DI STORIA
L’ENPA è la più antica associazione protezionistica italiana. Fu fondata da Giuseppe Garibaldi nel 1871 e annovera più di 200 sedi su tutto il territorio nazionale. Gli operatori ENPA prestano il proprio tempo in modo volontario e gratuito: l’attività si finanzia con le donazioni private e non riceve sovvenzioni statali di nessun genere.
Il corpo nazionale delle Guardie Zoofile e’ stato istituito ufficialmente nel 1938 con funzioni di pubblica sicurezza, alle dirette dipendenze del Ministero dell’Interno.
Ha sempre operato per assicurare agli animali, soprattutto quelli che vivono in situazioni particolarmente precarie (vedi circhi, allevamenti ecc.), condizioni di vita più degne.
Nel 1979, con il passaggio dell’ENPA da Ente di diritto pubblico ad Ente di diritto privato, veniva sciolto il corpo nazionale delle Guardie Zoofile, ricostituito nel settembre 1986.
Sono le uniche Guardie in Italia che operano con espresso riconoscimento del D.P.R. 31/03/1979 per le attività di vigilanza, prevenzione e repressione dei reati e violazioni alle norme che tutelano il benessere di tutte le specie animali. Siamo Guardie Giurate Particolari, qualifica ottenuta con decreto Prefettizio, con competenze amministrative e giudiziarie. Reprimono reati di maltrattamento di animali svolgendo azione sanzionatoria sugli illeciti amministrativi relativi alla errata detenzione degli animali d’affezione e da reddito.
Le guardie zoofile: custodi del benessere animale e dell’ambiente.
In un mondo in cui gli animali e l’ambiente sono spesso vittime di sfruttamento e maltrattamenti, le guardie zoofile rappresentano una figura fondamentale per la tutela e il rispetto delle leggi a protezione della fauna e della natura. Operano per contrastare abusi, abbandoni e reati ambientali, garantendo che gli esseri viventi e il loro habitat siano trattati con dignità e rispetto. Il loro lavoro, svolto con passione e dedizione, è essenziale per costruire una società più consapevole.
La figura della guardia zoofila è il risultato di un lungo percorso di sensibilizzazione e lotta per i diritti degli animali. Da semplici volontari, oggi sono un vero e proprio punto di riferimento per la protezione della fauna e dell’ecosistema, contribuendo a rendere la società più rispettosa e consapevole. Spesso operano con poche risorse e senza il riconoscimento che meriterebbero. In alcuni casi, si trovano ad affrontare situazioni pericolose, specialmente quando contrastano attività illegali come il traffico di animali o la caccia di frodo. Tuttavia, la loro determinazione è alimentata dalla passione per la tutela della fauna e dalla volontà di rendere il mondo un posto migliore per tutti.
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Il compito più alto di un uomo è sottrarre gli animali alla crudelta’.
— Emile Zola
IL MOMENTO PER AGIRE E’ ADESSO
Un mondo senza maltrattamenti non è un’utopia
Immaginare un mondo libero dai maltrattamenti significa sognare una società in cui il rispetto e la gentilezza siano alla base di ogni relazione, sia tra esseri umani che con gli animali e l’ambiente. Purtroppo, ancora oggi, la violenza e l’abuso sono realtà quotidiane per molte persone e creature indifese. E’ quindi fondamentale riflettere su come possiamo contribuire ad eliminare ogni forma di maltrattamento e costruire un futuro più giusto.
Le basi: l’educazione e la consapevolezza.
Per eliminare ogni forma di violenza e abuso, è necessario operare un cambiamento culturale che parta dall’educazione e dalla consapevolezza.
Il rispetto è la chiave.
Se impariamo a rispettare ogni forma di vita e a prenderci cura del pianeta, costruiremo una società più evoluta, dove la violenza non avrà più spazio. Ognuno di noi ha il potere di fare la differenza, trasformando il proprio comportamento in un esempio di rispetto e amore per gli altri.
